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Haaland da bambino: sacrifici e passione

Indice:

  • il percorso calcistico di erling haaland
  • Gli anni di Haaland al Salisburgo: 2019 – 2020
  • Gli anni di Haaland al Salisburgo: 2019-2020
  • Haaland oggi al Machester City: lo sviluppo di un campione cresciuto nelle giovanili norvegesi

Erling Haaland, alto 1,94 m, è nato nel 2000 a Leeds (Regno Unito), nonostante la sua cultura sia associata alla città natale dei genitori: la Norvegia. Il padre è Alf-Inge Haaland (detto Alfie), il quale si trasferì in Inghilterra nel 1993 per giocare a calcio. Il padre era un terzino destro norvegese, sebbene nella sua carriera venne schierato anche a centrocampo e giocò inizialmente nel Bryne, per passare poi al Nottingham Forest e toccare l’apice della sua carriera dal 2000 al 2003 nel Manchester City, dove collezionò 38 presenze.

Suo padre Alf-Inge giocò con il Manchester City per tre stagioni; tuttavia, nel 2003 subì un grave infortunio al ginocchio proprio nel derby di Manchester. Dunque, all’età di 30 anni si ritirò dal calcio, senza immaginare che qualche decennio dopo l’ultimo dei suoi tre figli, Erling, avrebbe preso a mano ferma il testimone innalzando il prestigio della maglia norvegese e quella celeste del City. Infatti, per Haaland la recente vittoria contro lo United ha rappresentato una specie di rivincita familiare.

Dunque, conclusa la sua carriera di alto livello, Alf-Inge ha deciso di tornare a casa in Norvegia con la sua famiglia ed il piccolo aveva solo tre anni quando i suoi genitori si trasferirono a Bryne, la loro città natale. Dopo aver iniziato a fare l’agente immobiliare, quando raggiunse l’età scolare, iscrisse suo figlio ad un’accademia di calcio.

Il percorso calcistico di Erling Haaland

La prima squadra di Haaland fu proprio quella in cui suo padre giocò anni prima. Erling fu iscritto infatti all’accademia giovanile di Bryne.

L’allora allenatore Alf Ingve Berntsen del Bryne rimase notevolmente colpito da Haaland, che mostrò dall’inizio ottime capacità fisiche e ben preso sviluppò anche una certa tecnica e padronanza del corso. Infatti, dato che si è subito rivelato molto più bravo degli altri, lo hanno mandato a giocare con i ragazzi di un anno più grandi di lui. In questo modo gli è stato poi permesso di fare molta strada ed arrivare a portare i soprannomi di Manchild e Big Earl.

In particolare, Erling emerge in quanto in grado di calciare senza problemi con entrambi i piedi, prendendo praticamente sempre la porta. Il primo debutto internazionale di Haaland fu con la Norvegia Under 15.  

Haaland giocò e si formò nelle giovanili del Bryne dal 2006 al 2016, quando lasciò la squadra per andare a giocare nel Molde, squadra rivale norvegese. Qui Haaland totalizzò 14 goal in 39 presenze, e nello stesso anno fece 6 goal con 6 presenze con la nazionale norvegese.

Gli anni di Haaland al Salisburgo: 2019-2020

Nel 2019 il club austriaco notò le alte prestazioni calcistiche di Haaland e lo acquistò dal Molde per la cifra di 8 milioni di euro. Al Salisburgo Haaland mostrò ancora una volta di essere un campione e all’età di 19 anni segnò 20 goal con un totale di 19 presenze. In questi anni un giornalista norvegese lo definì nel seguente modo: «È forte come un orso e veloce come un cavallo. È un killer, una macchina da gol, uno che vive e respira grazie alla sua abilità nel segnare gol.»

Quando debuttò con il club del Salisburgo in Champion League si aggiudicò, dopo Didier Drogba, il titolo di secondo giocatore nella storia del calcio, a realizzare una tripletta in questa competizione, segnando 3 goal contro il GEAK. Inoltre, Erling dimostra il suo enorme talento anche in Champions nelle sfide contro Liverpool e Napoli e termina dunque la propria esperienza nella massima competizione europea con la maglia del Salisburgo con 28 reti in 22 partite giocate.

Gli anni di Haaland al Borussia Dortmund: 2020-2022

Si è trasferito al Borussia Dortmund nell’inverno del 2019 e ha trascorso tre stagioni con i giganti tedeschi. Il Borussia Dortmund riscattò Haaland al Salisburgo per 20 milioni di euro.

Nel febbraio 2020 debutta in UEFA Champions League con il club tedesco, realizzando una doppietta decisiva contro il Paris Saint-Germain, divenendo il più giovane calciatore di sempre a raggiungere i 10 gol segnati nella competizione.

La sua abilità nel raggiungere l’obiettivo non ha mostrato segni di rallentamento nemmeno ai livelli più alti e ha finito per vincere la DFB Pokal tedesca con BVB nel 2021, dove una doppietta è bastata per superare l’RB Lipsia nella finale di Berlino e il suo tasso di strike complessivo in Bundesliga rende la carriera impressionante. Conclude, infatti, tale anno con 41 partite giocate e 41 reti segnate con la maglia del Borussia Dortmund.

Haaland oggi al Machester City: lo sviluppo di un campione cresciuto nelle giovanili norvegesi

A luglio 2022 debutta nel calcio inglese per oltre 80 milioni di euro, giocando da titolare del City in Champions League, mentre ad agosto esordisce anche in Premier League per il club. Inoltre, risulta il quarto giocatore nella storia della competizione a segnare nella sua prima apparizione con tre squadre diverse (Salisburgo, Dortmund e City), dopo Fernando Morientes, Javier Saviola e Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante norvegese risulta anche il più giovane calciatore ad aver realizzato 25 reti nelle sue 20 presenze nella storia del torneo nella competizione UEFA Champions League.

Fino ad ora, l’inserimento di Haaland al City sta funzionando alla perfezione e con alcuni compagni è evidente già l’intesa di squadra, infatti, emerge in particolare nei numerosi assist effettuati.  Come attaccante del Manchester City ha realizzato 19 gol in 12 presenze tra Premier League, Champions League e Community Shield.

Haaland oggi sta guadagnando quasi un milione di euro a settimana e con l’aggiunta di ulteriori bonus previsti dal contratto potrebbe arrivare a percepire uno stipendio di 50 milioni nella stagione 2022/23.

Inutile dire che con le sue straordinarie prestazioni, Erling ha attirato e continua ad attirare le attenzioni delle big europee, fra cui Manchester United, Real Madrid e Juventus. Tuttavia, nel gennaio del 2019 il norvegese disse già di no alla Juventus, ritenendo fosse troppo presto per andare lì, preferendo così il Salisburgo ed aspirando ad una maggiore possibilità di gioco nella squadra austriaca.  

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