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Quanti tipi di difensori di calcio esistono

Per definire quali sono i ruoli di difesa presenti nel calcio è necessario indagare per posizione all’interno del campo.

Tuttavia, occorre precisare che i giocatori, solitamente, pur avendo compiti specifici di attacco o difesa, non devono necessariamente limitarsi alla loro zona di competenza.

Inoltre, le squadre, in genere, si dispongono in campo secondo alcuni moduli stabiliti nel tempo e durante la partita stessa possono applicare schemi di gioco variabili.

Il ruolo del portiere di calcio

La tecnica del portiere si divide in offensiva e difensiva.

La tecnica di attacco consente al portiere di iniziare il gioco e partecipare alla fase di possesso della propria squadra attraverso il lancio con le mani, il rinvio con i piedi e l’applicazione della tecnica di base alla situazione di gioco.

La tecnica di difesa consente al portiere di intercettare il pallone, bloccandolo o respingendolo, così da interrompere l’azione avversaria; si sviluppa attraverso la postura di attesa, gli spostamenti, la presa, la deviazione e la respinta, il tuffo, l’uscita alta e l’uscita bassa.

L’obiettivo principale del portiere è quello di impedire che la palla entri in porta durante la partita, ma, negli ultimi anni, è anch’egli visto effettivamente come un giocatore completo, esattamente tanto quanto i giocatori di movimento, proprio per le azioni che ricopre al di fuori della porta stessa.

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I portieri più forti nel calcio

  • Luca Marchegiani si afferma nel Torino e nel 1993 si trasferisce alla Lazio con cui ha raggiunto 339 presenze.
  • Walter Zenga ha legato la propria attività calcistica principalmente all’Inter, con cui ha totalizzato 473 presenze.
  • Angelo Peruzzi ha ottenuto i maggiori successi con la maglia della Juventus, totalizzando sul campo 301 presenze 
  • Francesco Toldo si afferma nella Fiorentina e nel 1993 si trasferisce all’Inter. Conta un totale di 380 presenze in seria A.
  • Gianluca Pagliuca ha trascorso gli anni più brillanti della propria carriera nella Sampdoria e nell’Inter. Dopodiché ritorna nella propria città, trasferendosi al Bologna. Conta un totale di 624 presenze.
  • Gianluigi Buffon ha giocato la maggior parte delle partite con la maglia della Juventus ed è uno dei due calciatori italiani ad aver superato le 1000 presenze in carriera.

Difensore centrale

Il difensore centrale è un membro di una unità difensiva composta da tre difensori, di cui uno centrale e due posti simmetricamente ai suoi lati.

Agisce e occupa prevalentemente la zona di centrale, nello spazio compreso fra la propria porta e la linea di centrocampo.

In quanto difensore, ha nei suoi compiti principali la salvaguardia e la difesa dell’area di rigore, della porta, il marcamento dell’avversario che si muove e opera nella sua zona di campo. Occupando la posizione centrale, a questo giocatore solitamente si chiede inoltre un’opera di coordinamento nell’applicazione dei tempi di intervento sia per la conquista della palla che per la difesa della porta. Sarà lui il primo della linea a difendere lo spazio centrale.

Cosa deve fare il difensore centrale nel calcio

Il difensore centrale moderno è uno dei ruoli più complicati, anche dal punto di vista dello stress. Si tratta di un ruolo che è cambiato molto nel tempo: oggi non è più passivo ma cerca di anticipare e fermare la giocata del rivale con l’obiettivo di dimostrarsi invalicabile.

I suoi movimenti sono conseguenti all’azione offensiva avversaria e mirano ad orientare la giocata stessa, facendo ripartire l’azione tramite la manovra successiva.

Oggi un buon difensore dev’essere in grado di comunicare e pensare nello stesso modo dei propri compagni di settore e muoversi al momento giusto, controllando lo spazio circostante. Pertanto, egli durante tutta la partita, deve essere concentrato e preparato ad ogni situazione, in qualsiasi zona, in quanto compone l’ultima linea di difesa prima che l’avversario possa segnare un gol. Il percorso di crescita di un difensore mira anche ad un rafforzamento della muscolatura, mentre doti fisiche oggi fondamentali per questo ruolo sono velocità e agilità, ma sono anche premiati valori come coraggio e spirito d’iniziativa.

I difensori più forti nel calcio

  • Giorgio Chiellini, cresciuto nel Livorno, ha poi legato la sua carriera alla Juventus ed arriva a 511 presenze sul campo.
  • Alessandro Nesta, cresciuto nella Lazio, nel 2002 si trasferisce al Milan, contando 449 presenze.
  • Fabio Cannavaro, inizia nel Napoli, passa da Parma, Inter e Real Madrid per poi ritornare alla Juventus. Raggiunge in totale 515 presenze.
  • Gaetano Scirea si afferma nell’Atalanta e nel 1974 si trasferisce alla Juventus. Conta 397 presenze in serie A.
  • Franco Baresi ha trascorso gli anni più brillanti della propria carriera con la maglia del Milan. Chiude la sua carriera con 719 partite.
  • Giuseppe Bergomi ha fatto carriera nell’Inter, e conta 514 presenze.

Esterni

In fase difensiva l’esterno di calcio può essere associato alla difesa oppure al centrocampo. Nel primo caso, il suo riferimento è l’uomo di difesa, mentre nel secondo, la mezzala sempre del proprio settore oppure il centrocampista. Agisce prevalentemente occupando la propria parte del campo. Se si lega al reparto difensivo, la sua attività segue i principi del settore.

Generalmente, gli si presentano tre opportunità per attaccare: può passare davanti al difensore, alle spalle, oppure si stacca per ricevere dietro su una linea più bassa.

Terzini

Il terzino è un difensore laterale che compone l’unità della linea difensiva formata da 4 giocatori.

In fase difensiva si lega al reparto difensivo dove il suo riferimento è il difensore del proprio reparto. Agisce prevalentemente occupando la propria porzione di campo. Quando si lega al reparto difensivo, la sua attività segue i principi del settore.

Terzino e ala di zona cercano di non trovarsi mai sulla stessa linea in fase di costruzione quando il terzino ha la palla. Può ricevere palla in ampiezza e giocare dirigendosi nella parte interna del campo, oppure continuare a giocare in fascia per attaccare quella porzione di campo.

Perché si chiama terzino

Originariamente, il calcio riprende il linguaggio militare: pertanto, gli attaccanti rappresentavano la prima linea, il centrocampo la seconda e i difensori erano destinati alla terza e ultima linea. Il termine terzino, quindi, definisce coloro che pur nascendo come due difensori centrali, con la comparsa del modulo moderno hanno ricoperto invece ruoli laterali e le loro fasce di difesa si sono abbassate.

I terzini più forti nel calcio

  • Giacinto Facchetti ha fatto carriera nell’Inter, e conta 476 presenze in Serie A.
  • Antonio Cabrini, lega la sua attività calcistica principalmente alla Juventus, è stato presente 416 volte sul campo.
  • Paolo Maldini ha trascorso gli anni più brillanti della propria carriera nel Milan, e ha totalizzato 647 presenze.
  • Claudio Gentile esordisce nel Varese, emerge nella Juventus, per poi trasferirsi nella Fiorentina. Nella sua carriera ha totalizzato 353 presenze.
  • Riccardo Ferri ha trascorso la maggior parte della propria carriera nell’Inter per poi trasferirsi nella Sampdoria. Conta 463 presenze.
  • Sebastiano Nela esordisce al Genoa, passa alla Roma per poi approdare al Napoli. Ha totalizzato 385 presenze sul campo.

Risulta evidente come ogni ruolo abbia le sue specificità e ogni calciatore possa essere adatto ad un ruolo piuttosto che un altro. Risulta quindi essenziale lavorare con programmi specifici sul ruolo. Tuttavia, per mancanza di tempo e risorse, molte scuole calcio non possono dedicare il tempo a lavorare in maniera individuale sul ruolo. Per questo nasce il Percorso di Perfezionamento dell’accademia, un programma nato per lavorare in maniera specifica sul ruolo dei giocatori, con programmi di calcio per portieri e giocatori di movimento.

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