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Le calciatrici italiane potranno diventare professioniste

Con l’approvazione di un emenadamento alla Legge di Bilancio 2020, le calciatrici italiane potranno diventare di fatto professioniste. Il dispositivo prevede infatti l’estensione alle donne “delle tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo”, cioè il professionismo, un diritto che fino ad oggi era solo garantito agli uomini. Ecco che cosa potrà cambiare nel calcio femminile…

Finalmente qualcosa si muove. I Mondiali di Calcio Femminile della scorsa estate hanno sicuramente smosso un po’ le acque torbide in cui navigavano le atlete italiane del calcio. In quella occasione, infatti, l’Italia era l’unica tra le 8 migliori squadre del torneo a non avere un sistema professionistico: da allora sono stati tanti i cori che si sono alzati da parte degli organi istituzionali sportivi e che hanno portanto a una decisione che segna un cambiamento immediato e potrebbe portare in futuro a scenari più interessanti per tutte le atlete che sognano di intraprendere questa professione.

Il cambiamento immediato è stato deciso da un emendamento alla legge di bilancio 2020, presentato dal senatore del Partito Democratico Tommaso Nannicini, che ha esteso alle donne “le tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo”, fino ad ora di diritto solo al calcio maschile.

In questi mesi abbiamo visto come le società di calcio italiane più rappresentative abbiamo già investito nel calcio femminile per portarlo ai massimi livelli, soprattutto europei, e di quanto il campionato di Serie A sia entrato nelle case degli italiani con grande interesse, grazie anche al lavoro profuso dall’emittente televisiva Sky.

Nella foto: l’esultanza delle azzurre dopo il primo gol di Barbara Bonansea.

Ora spetterà alle singole federazioni sportive valutare se sarà possibile introdurre il professionismo anche per le femmine. E per incentivare queste decisioni l’emendamento ha previsto un esonero contributivo per tre anni (entro un limite di 8 mila euro) per le società che proporranno alle calciatrici i nuovi contratti da professioniste. La Serie A di calcio femminile, in capo alla FIGC, potrebbe essere una delle prime leghe a introdurre il professionismo, proprio alla luce del grande seguito che sta avendo il campionato.

L’approvazione dell’emendamento segna dunque un grosso passo in avanti verso la parità di genere anche nel calcio italiano e aiuterà sicuramente le atlete italiane che fino ad oggi hanno svolto lavori a tempo pieno senza godere, a differenza dei colleghi uomini, di retribuzioni mensili fisse, compensi previdenziali, tutele assicurative e contrattazioni collettive.

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